Una musica di dolore e speranza insieme forse solo a Napoli la puoi suonare cosi forte.” Stefano Benni ha così definito la scrittura di Raffaele Bruno, ed è questa la musica che vibra in queste pagine.
 

Sette storie, sette visioni della città di Napoli dove i vicoli e i mestieri della grande guerra si intrecciano ai vicoli dei giorni d’oggi, macchiati di sangue e colorati da canzoni assordanti.

In queste pagine è raccontato il crimine più grande che esista: l’uccisione dell’innocenza, partendo da un episodio di cronaca accaduto nel quartiere Sanità e arrivando a una Napoli apocalittica e onirica vista dagli occhi di un uomo sepolto in un cumulo di rifiuti, esposto ad un sole malato, che ci ricorda che dobbiamo smettere di metterci pietre nelle tasche, altrimenti non riusciremo mai a volare.

Ad impreziosire il tutto, ci sono le tavole di: Laura Santaterra e Loreto Terranova.

 

"Questo libro è un augurio, l’augurio che si possa continuare ciò che il Delirio Creativo ha cominciato un po’ di tempo fa.  il Delirio Creativo cerca di costruire "ponti" verso persone “difficilmente raggiungibili” dal teatro e dall’arte, come è accaduto nel nostro incontro con alcune popolazioni carcerarie, avvenuto grazie alla tournée dello spettacolo Criature.  La mia compagnia ed io, sogniamo di tornare ad abitare questo luogo nuovo, sogniamo di innaffiare questo piccolo seme. Questo libro è un augurio: l’augurio di creare in carcere un laboratorio teatrale permanente, un posto in cui tornare ad essere quel bambino che ancora non è stato violentato da scelte inconsapevoli, un posto in cui quel bambino possa trovare dentro di sé le forze per sognare un’esistenza nuova, un posto in cui quel bambino possa tornare a sentirsi veramente libero. Il ricavato di questo libro sarà investito per questo sogno.
Durante i laboratori i sette testi teatrali che compongono il libro saranno oggetto di studio e di messa in scena, ovviamente integrati e rivoluzionati dal prezioso contributo degli allievi. Buona lettura. Raffaele Bruno